La riconversione delle aziende ai tempi del Coronavirus.

 

Visto l’ormai completo arresto di tantissime aziende italiane e il crescente bisogno di materiali sanitari, come componenti per respiratori, camici o mascherine, tanti settori hanno subito una riconversione. Quest’ultima non è soltanto permessa dal Governo ma richiesta, nel tentativo di contenere e limitare per quanto possibile la diffusione del virus.

 

Ma cos’è la riconversione industriale?

Si tratta di un adattamento delle imprese a nuove richieste di mercato in situazioni d’emergenza. Quest’ultime utilizzano le attrezzature già messe a disposizione per fare fronte al bisogno di beni essenziali per la comunità in quel momento storico. Un esempio è la riconversione avvenuta ai tempi di guerra per la produzione di armi belliche, o quella del dopo guerra che ha visto trasformare le industrie di aeroplani e armamenti in aziende di produttività meccanica.

È senza dubbio che l’Italia si trova nuovamente in un periodo di crisi senza precedenti, ed infatti tantissimi marchi, anche rinomati, hanno dedicato i loro stabilimenti alle produttività necessarie. Attenzione però, non tutti possono farlo! Si parla in questo caso di un quantitativo limitato di produzioni, cioè quelle che hanno a disposizione alcol, utili per sostanze disinfettanti, e imprese con settori tessili e quelle che producono pezzi meccanici.