Coronavirus: stop ai mutui prima casa e l’accordo Abi-Anci-Upi

 

L’attuazione di queste due regole però, non è stata libera da dubbi interpretativi, tant’è vero che il 28 marzo, il Ministero dell’Economia e delle Finanze è intervenuto nuovamente specificando che:

  • I possessori di un mutuo per la prima casa, che si trovano in difficoltà, potranno richiedere la sospensione delle rate fino ad un massimo di 18 mesi. I beneficiari, sono lavoratori autonomi con un calo del 33% nel fatturato rispetto all’anno scorso e quelli dipendenti in cassa integrazione o con una notevole riduzione dell’orario lavorativo.

  • La richiesta dev’essere effettuata presso la propria banca, compilando un apposito modulo. Ancor di più, non è più necessario presentare un’attestazione ISEE, bastando la prova della propria inattività lavorativa.

  • Non sono previste spese aggiunte o commissioni per l’avvio dell’istruttoria, ma l’importo del prestito richiesto non deve superare le 250mila euro. Quest’ultimo è l’importo massimo previsto dal Fondo solidarietà mutui per la prima casa, noto anche come Fondo Gasparrini.  

 

 

Il periodo ti tempo di cui potrete beneficiare è in stretto collegamento con i giorni lavorativi effettivamente svolti in questo periodo. Sono previsti 6 mesi di congelamento per chi ha visto una riduzione dai 30 ai 150 giorni lavorativi. 12 mesi per chi arriva ad un massimo di 302 giorni e 18 mesi per chi va oltre i 303.