Nuovo decreto coronavirus per la distribuzione di buoni spesa e pacchi cibo per chi è in difficoltà

 

Ma come saranno gestiti questi nuovi aiuti?

Ebbene, spetterà ai servizi sociali la responsabilità della gestione dei pacchi spesa, da consegnare a chi ne ha diritto. Per quanto riguarda i buoni, le amministrazioni dovranno redigere una lista dei beneficiari da rendere nota ai commercianti, senza indire alcun concorso o nominare specifici negozi. Tra quest’ultimi, molti come la Coop, si sono offerti di aggiungere ulteriori sconti sui beni di primissima necessità.

Uno dei primissimi luoghi in cui questa disposizione prende piede è proprio la capitale. A Roma infatti iniziano le prime organizzazioni necessarie per la distribuzione del cibo alle famiglie in crisi. Ad esempio, è stata creata una task force composta da vigili urbani, che dovranno girare porta a porta per consegnare i beni alimentari. In Emilia Romagna invece, l’Ausl consegna già medicinali a domicilio o in farmacia, su richiesta del proprio medico curante. 

 

 

Alcune delle ragioni di questa decisione del Governo sono sicuramente il gran numero di richieste provenienti da tantissimi sindaci, spinti da episodi tristi ma significativi per la situazione in cui ci troviamo. Emblematico è il caso dell’anziano che senza alcuna possibilità economica di compare cibo, ha contattato i carabinieri, implorando aiuto. Un altro esempio è l’uomo disperato di Bari che ha creato scompiglio urlando davanti alla banca di non avere sufficienti soldi per nutrire la propria famiglia.  

In attesa quindi che questi fondi siano sbloccati, dobbiamo specificare che saranno distribuiti inizialmente a chi non ha già beneficiato di aiuti statali come il reddito di cittadinanza o il reddito di inclusione. Sembra però esserci una preferenza iniziale e non un’esclusione di coloro che risultano già in gravi difficoltà economiche.