Il provvedimento di Bollate: fare la spesa in ordine alfabetico

 

Riducendo drasticamente il numero di volte che si può fare la spesa significa avere anche un flusso minore di acquisti per le piccole attività. Dall’altro lato, cosi facendo vengono bloccati quei furbetti che escono di casa anche più volte al giorno con la scusa di aver dimenticato qualcosa da comprare. Ancor di più, le persone sono quindi invogliate a fare una spesa maggiore, uscendo meno di casa. 

 

 

Il sindaco è quindi stato costretto a modificare la propria decisione, restringendola soltanto ai grandi supermercati. Dal 1° aprile quindi si è liberi di fare la spesa nelle macellerie del paese, nelle ortofrutta o nei piccoli alimentari. Il tentativo è quello di mantenere un qualche blocco della libertà di movimento, senza danneggiare ulteriormente l’economia e quelle attività che svolgono lavori essenziali.

Le sanzioni previste per coloro che infrangono le regole sono di natura amministrativa, con multe che arrivano fino a 50 euro. I controlli messi a disposizione sono a campione, mentre le aperture domenicali sono state sospese, come per il resto d’Italia.

In conclusione, ci teniamo a riaffermare l’unicità del provvedimento applicato a Bollate. Questa misura non è stata applicata su tutto il territorio italiano ma più e più sindaci lo stanno prendendo come esempio.