Coronavirus: l’utilizzo della geolocalizzazione, dei droni e del satellite per monitorare gli spostamenti

 

D’altro canto, la geolocalizzazione viene utilizzata dalle autorità lombarde per controllare i movimenti. Facendo buon uso di una piattaforma già esistente, EO15, ed utilizzata per l’Expo di Milano ed il monitoraggio di movimento in entrata, ora il suo scopo è quello di vietarlo. Anche le celle telefoniche svolgono un lavoro essenziale, fornendo dati preziosi su spostamenti individuali.

 

 

Si tratta infatti di collegamenti effettuati grazie ai nostri cellulari e che possono creare delle statistiche sugli spostamenti utili anche per la decisione su dove posizionare i posti di blocco. Se tanti hanno criticato questo intervento come lesivi di diritti fondamentali, certo è che ci troviamo in un periodo in cui il bene di tutti deve prevalere su quello del singolo.

L’Autorità Garante della privacy ha infatti rassicurato che non si tratta di un’attività di spionaggio individuale, ma di uno studio e ricerca di modalità di prevenzione. Se dall’inizio del blocco totale, oltre il 60% degli italiani è rimasto a casa, vi è ancora un 40% che gira ed è quindi opportuno controllare che sia fatto per ragioni consentite: andare al lavoro, dal medico o a fare la spesa.