I sintomi del Coronavirus e le somiglianze con l’influenza

 

Non vi sono più distinzioni d’età per i possibili contagi, pur risultando più pericoloso per gli anziani che sono già deboli. Nella fase più grave della malattia, la difficoltà respiratoria e la tosse si trasformano in una polmonite che richiede l’assistenza respiratoria presso gli ospedali. Inoltre, nel vademecum del Ministero della Salute viene indicato come sintomo anche l’insufficienza renale.

Purtroppo non abbiamo ancora un rimedio o un vaccino, anche se vengono effettuati diverse sperimentazioni in tutta Italia con diverse terapie antivirali. L’unica forma preventiva che sembra avere successo è il distanziamento sociale. 

 

 

L’errore inziale fatto dai diversi stati del mondo, nell’assimilare questo virus alla comune influenza ha avuto delle gravi ripercussioni sul sistema sanitario. Questo perché gli ospedali erano impreparati a una richiesta cosi ampia per terapia intensiva e non dispongono di abbastanza ventilatori. Se da un lato una grande percentuale di persone guarisce da sé, il contenimento è stato effettuato per dare modo ai medici di assistere chi ne ha bisogno senza ricorrere al triage.

 

Quest’ultimo è un sistema applicato principalmente in tempo di guerra, che impone al medico di scegliere il paziente da curare in base al quadro clinico e alla possibilità di ripresa. Oltre al peso psicologico su coloro che vogliono salvare quante più vite possibile, un simile sistema avrebbe delle conseguenze negative sulla vita e l’umore di tutti noi.