L’intento è quindi quello di esaminare questa possibilità, certo che l’OMS ha gestito male la situazione fin dall’inizio. Le sue dichiarazioni proseguono su Twitter, dove ricorda ai cittadini che è stato tra i primissimi ad aver chiuso immediatamente le frontiere alla China, andando contro la raccomandazione generale dell’organizzazione. Anche i cittadini americani che tronano dalla regione cinese più colpita, Hubei, dovranno stare in quarantena per 2 settimane.
Le direttive di contenimento però, a dire del presidente, contraddicono un gran numero di raccomandazioni dell’OMS, che anziché bloccare il tutto si limitavano a mettere in guardia sul fatto che i divieti di ingresso ed uscita di quell’area non sarebbero stati efficaci per limitare la diffusione del Covid-19. Ancor di più, essa avvertiva sull’impatto sociale ed economico che avrebbe avuto su gli Stati.
Nelle primissime fasi del contagio infatti, essa diceva che le prove a disposizione al momento dimostrano che limitare la circolazione di merci e persone è solitamente inefficace. In questi tipi di emergenze sanitarie, sembrerebbe che i blocchi non fanno altro che rimuovere risorse, interrompono l’attività d’impresa, bloccano aiuti possibili o vari supporti tecnici indispensabili.
La stessa OMS però, ha anche dichiarato che le restrizioni dei viaggi possono presentare vantaggi per la salute pubblica, non solo ai fini del contenimento del virus, ma anche per dare modo agli altri Stati di preparare il proprio sistema sanitario. Le condizioni apposte però, sono quella della proporzionalità delle misure al vero rischio per la salute, e la breve durata dell’applicazione. Ancor di più, devono anche essere riesaminate periodicamente, in base all’evolversi della situazione.