Coronavirus: la risposta delle regioni alla proroga fino al 3 maggio

 

Dopo il discorso del premier Giuseppe Conte del 10 aprile, le reazioni sono state alquanto divise: vi è chi ha tirato un respiro di sollievo per il prolungamento delle misure restrittive, mentre altri che si sono fortemente opposti alle nuove concessioni. Come già accaduto in precedenza, ad esempio per il via libera della passeggiata con i figli, i presidenti di varie regioni, hanno emesso ordinanze del tutto particolari.

 

Attilio Fontana, Presidente della regione Lombardia, ha riconfermato a sua volta il blocco, senza però applicare tutte le indicazioni del DPCM. Trattandosi del territorio più colpito in assoluto, egli si è opposto alla riapertura di cartolerie e librerie, mantenendole chiuse con l’Ordinanza 528, in vigore dal 11 aprile. Potranno però riprendere la propria attività solo alcune imprese e negozianti, come:

  • Tutti i negozi per bambini e che commercializzano articoli per l’infanzia.
  • Coloro che svolgono attività scientifiche e tecniche in smart working, come quelle segnate dal codice Ateco dal numero 69 fino al 74 
  • Consentita anche l’erogazione di sevizi di pubblica utilità e l’accoglienza di ospiti, per la gestione dell’emergenza (es: medici, infermieri) nelle strutture della regione.

La vendita di libri o prodotti di cartoleria è concessa solo nei supermercati ed è obbligatorio indossare la mascherina o qualsiasi indumento che protegge la bocca e il naso quando si esce. A queste si aggiungono anche le regole per le attività al dettaglio, come l’obbligo di guanti monouso e la distribuzione di gel igienizzanti alle casse.